CENNI DI ANDROLOGIA

L'apparato riproduttore maschile è formato da:
 - testicoli, di forma ovale o rotonda, posti all'interno dello scroto
 - pene, costituito da due corpi cavernosi e dall'osso penico, che parte dal bulbo del glande e    che può essere lungo più di 10 cm. Il prepuzio è il fodero che circonda completamente la parte    anteriore del pene.
 - prostata, dotto deferente, ghiandola ampollare, ecc., si localizzano tra le pelvi.

La discesa dei testicoli nello scroto può essere precoce, addirittura durante la vita fetale, talvolta può avvenire più tardi, addirittura fino agli 8 mesi.

La pubertà (inizio della fertilità), generalmente viene raggiunta attorno ai nove mesi.
Sono stati allevati dei cuccioli maschi in condizioni ambientali diverse: con madre e fratelli, solo con la madre, solo con fratelli, ecc., alcuni in totale isolamento anche visivo con altri cani.
Si è visto che la maturità sessuale non ne risente, ma i maschi vissuti isolati non hanno dimostrato un comportamento copulatorio efficace, dovuto a inesperienza sessuale o riluttanza o inabilità al coito. Si è visto, inoltre, che il contatto con la madre era meno importante del rapporto con i fratelli per lo sviluppo di un corretto comportamento nell'accoppiamento.

Nel maschio normale, i testicoli sono due, entrambi scesi nello scroto. Si possono verificare casi di criptorchidismo, cioè i testicoli non sono completamente o parzialmente scesi, unilaterale o bilaterale. La mancata discesa unilaterale si verifica normalmente con frequenza doppia nella parte destra rispetto alla sinistra.

Nel testicolo ritenuto, la spermatogenesi non si compie, a causa dell'aumento della temperatura, pertanto il maschio criptorchide bilaterale è sterile, mentre nel criptorchide monolaterale, gli spermatozoi del testicolo disceso (se ci sono), sono normali, ma la fertilità del maschio è ovviamente inferiore. Alcuni autori hanno osservato che meno della metà dei maschi monorchidi eiacula e dei restanti, il 27% non ha spermatozoi nell'eiaculato.
Data la natura fondamentalmente ereditaria, i maschi criptorchidi non dovrebbero essere usati per la riproduzione.

Attenzione ai traumi del pene, dovuti a contusioni o a lacerazioni, od a eventuale frattura dell'osso del pene, quest'ultimo risolvibile solo con intervento chirurgico.
Contrariamente alla femmina, il maschio non è soggetto a periodi di "calore", ma normalmente è sempre disponibile se in presenza di una femmina in estro.

Anche con comportamenti coitali normali e con soggetti sani, si possono verificare problemi di infertilità, specie nei maschi giovani. La reale maturità sessuale con ottimale fertilità, individuale, si ha comunque dai 17-19 mesi di età, in poi. Nel maschio abitualmente riproduttore, considerando 2-3 accoppiamenti per femmina, la fertilità ottimale si mantiene con una frequenza di accoppiamento di una cagna ogni 2-3 settimane. Un uso più frequente può implicare periodi di riposo sessuale.


Patrizia Fiorenzato     e-mail