VIVERE CON UN CANE: UNA SCELTA CONSAPEVOLE (parte 2°)

a cura di Ilaria Giacomelli

Tempo di giochi:
chi è il capobranco ….di chi?
Trilly, 10 mesi - Piero, 10 anni

Prima di analizzare alcune situazioni che più frequentemente mettono in crisi i proprietari di un cucciolo, è fondamentale affrontare un concetto importantissimo, quello del CAPOBRANCO, poiché esso sarà il codice d'accesso all'universo canino, la base del vostro corretto, sereno e gratificante rapporto con il cane: corretto, sereno e gratificante per entrambi.

IL CAPOBRANCO

Dopo i primi giorni in cui il cucciolo vi apparirà disorientato, ritrovandosi in un ambiente nuovo, senza i fratelli, i suoi odori e le sue abitudini, comincerà a prendere confidenza con luoghi, oggetti e persone.
E cominceranno i primi problemi!
Se lo lasciate da solo piange o abbaia, qualunque cosa gli capiti sotto i denti la distrugge, sporca in casa, morde, tira al guinzaglio,…: è questo il momento per insegnargli quello che può e quello che non può fare. Serviranno pazienza, costanza, coerenza e soprattutto sarà necessario che riusciate a mostrarvi al vostro cucciolo come il suo CAPOBRANCO.
I cani sono predatori sociali: ciò significa che anticamente si radunavano in branchi per andare a caccia e tutta la loro vita era scandita dalle regole del branco, alla cui guida c'era un CAPOBRANCO che dettava legge, assumendo tutta una serie di privilegi, ma anche di doveri.
Questo tipo di organizzazione è rimasta immutata nel corso dei millenni e i nostri cani, siano essi Bobtail o Barboncini, meticci o Pastori Tedeschi, hanno la necessità e il diritto di vivere seguendo il loro naturale istinto. In forza di ciò, all'interno del loro branco, la famiglia umana che li accoglie, ci dovranno essere le stesse dinamiche che troverebbero in un gruppo di cani e che permetteranno loro di collocarsi nella giusta posizione gerarchica: ciò significa che dovrete conoscere ed utilizzare gli schemi comportamentali e il tipo di comunicazione che utilizzano i cani. Se non farete questo, tra voi ed il vostro cane non sarà possibile quel dialogo che vi permetterà di farvi comprendere da lui. In fin dei conti, in quanto uomini, possediamo un'intelligenza superiore: usiamola!
Vediamo allora cosa si intende per CAPOBRANCO e cosa in pratica dovrete fare voi.
Il capobranco mangia per primo (prima mangiate voi e poi il cucciolo), sceglie il posto dove dormire dove nessun'altro membro del branco potrà accedere (sul vostro letto o divano non sale, se non lo volete, ma voi qualche volta andate sulla sua cuccia), passa per primo nei punti di passaggio (dalle porte o dai cancelli passate per primi voi), solo lui si accoppia con le femmine del branco (non gli permettete di montare tutte le femmine non in calore che incontra), interviene in caso di pericolo per il suo gruppo, mantiene l'ordine (al parco siete sempre attenti a quello che fa e vi fate sentire e vedere), ignora gli altri membri del branco e solamente quando lo decide lui concede la sua attenzione (ignorate qualunque iniziativa del cucciolo, salvo, poco dopo, quando non cercherà più di farvi fare qualcosa, chiamarlo e "concedergli" la vostra attenzione per giocare, coccolarlo,…): per fare tutto ciò, deve ovviamente essere un soggetto forte, AUTOREVOLE, COERENTE.
Capite dunque come sia importante per il vostro cane individuare molto chiaramente all'interno del suo branco, la famiglia umana, il suo capobranco: laddove questo non ci fosse o non avesse le caratteristiche di autorevolezza e coerenza, si sentirà autorizzato ad assumere lui il ruolo di vostro capobranco. Che tradotto nei comportamenti quotidiani, significa ritrovarsi con un cane da voi "autorizzato" a fare quello che vuole: abbaiare, mordere, distruggere, tirare al guinzaglio, non rispondere al richiamo, essere dominante o, peggio, aggressivo con gli umani o con gli altri cani, marcare insistentemente il territorio,…
Un cane che, insomma, vi ignora completamente e che vi vede come un suo subalterno e di cui deve prendersi cura: e voi, che ai suoi occhi siete dunque un subalterno, vorreste insegnargli qualcosa, imporgli la vostra autorità, le vostre regole?
Questo non significa, come alcuni credono, snaturare il cane, essere opprimenti o violenti: al contrario, ABBIAMO IL DOVERE di insegnargli le regole necessarie per vivere serenamente con gli umani e con i suoi simili, per farne un soggetto equilibrato e sereno.
In fin dei conti, È QUELLO CHE HANNO INSEGNATO ANCHE A NOI DA PICCOLI, ma poiché i cani non comprendono il linguaggio verbale e noi non utilizziamo volontariamente messaggi olfattivi o il nostro corpo, dobbiamo utilizzare comportamenti, atteggiamenti, parole/comando e tono di voce chiari e semplici.

Per educare il vostro cucciolo è dunque fondamentale tenere a mente alcune cose:

Se volete approfondire quanto finora esposto, vi consiglio vivamente di leggere un libro che ritengo molto utile: "Ascolta il tuo cane", di Jen Fennell, Salani Editore.
Buona lettura!


Patrizia Fiorenzato     e-mail: