La
sua mania è quella di darmi baci. In bocca. Si avvicina, mi guarda
negli occhi e mi abbraccia. Le prime volte pensavo che fosse un gioco, ma
io sinceramente preferivo altro. C'era tutta quella bella terra nei vasi di
fiori, per esempio, ho pensato di portargliene un po' dentro il suo letto,
dorme tra lenzuola così pulite, così noiose.
E poi ho pensato a tutte quelle cose che chiama "le mie calze".
Secondo me le hanno inventate per tirarle, tirarle, deve averle pensate un
creatore di giochi per cuccioli di bobtail. Mi fa ridere, ogni mattina cerca
di infilarsele nei piedi, mi diverto quando mi insegue in mutande per tutta
la casa. Mi fermo soltanto davanti alla scatola di biscotti. Lascio le calze
e lui ubbidisce subito: ecco la galletta, è proprio buona.
Questa mania dei baci, dicevo, l'avevo sottovalutata. Quando ho visto che
insisteva ho pensato di avere qualcosa in bocca che gli piacesse. Qualche
pezzo di osso, o di crocchetta, qualcosa che avesse un odore buonissimo e
che lui volesse a tutti i costi. Così ho pensato anch'io di usare lo
stesso atteggiamento. Allora quando vedo che mangia, metto le zampe sul tavolo
e avvicino il mio naso al suo. Mi piace anche la roba che mangia anche lui,
ma le ossa, sono un'altra cosa, quella sì che è vita.
Dopo cena la stessa storia. Lui ha la pretesa di guardare la tv mentre io
che l'ho aspettato per tutto il giorno per giocare. Abbiamo inventato un segnale
in codice: io gli salto addosso, lui si alza e mi insegue. Ma è così
lento, riesco a girargli intorno e a buttarlo giù saltandogli sulla
schiena.
La mia passeggiata preferita è quella notturna. Ci sono meno persone
sui marciapiedi, qualche volta mi libera dal guinzaglio e posso correre. Non
riesce a capire cosa ci trovi io nei gatti, ma vallo a spiegare a uno che
vuole assolutamente che dorma con lui e che non capisce che io preferisco
controllare alla porta. E' proprio di notte che diventa quasi insopportabile.
Fa una vocina strana, dice che ha bisogno di coccole,
si riavvicina al mio naso e tenta ancora di baciarmi. La smette soltanto
quando gli porto sul lettone tutte le calze e le scarpe che trovo per la casa.
Ma forse in questi giorni si è arreso. Da due mesi sta venendo in casa
nostra una stupenda biondina e glieli dà lei questi benedetti baci.
Ma soltanto dopo aver giocato con me.
Elisir d'Amore di Zuccherino detta Elisa
di Paolo Carta