UNA RISPOSTA NON SI NEGA A NESSUNO:

considerazioni sulla "Replica alla critica di Patrizia Fiorenzato - di Antonio Crepaldi"

Ohi, ohi, quanta Nutella ho mangiato in questi giorni per consolarmi, dopo aver appreso così chiaramente di aver allevato Bobtail ed osato esprimere delle opinioni, senza mai aver capito nulla! Penso che non mi riavrò più dall'umiliazione e dovrò rifarmi il guardaroba, oltre che, in futuro, dedicare il mio tempo a schiacciarmi i brufoli!
Per fortuna, però, ecco che "arrivano i nostri" che, per delega, hanno capito tutto, svelando tutti i segreti della moderna cinologia e l'ignoranza di chi li ha preceduti. Non possiamo che esserne grati, stare tranquilli e silenti, ed occuparci di altro, magari di sagomare siepi a forma di Bobtail, così il giardino ci guadagna, non si disturba chi lavora e non si fanno danni….

Credo che anche i grandi allevatori inglesi che hanno fatto la storia del Bobtail lasciandola "tristemente incompiuta", gli allevatori moderni con i paraocchi, i giudici che hanno finora determinato l'involuzione (pardon, evoluzione) della razza, tutti coloro che, nel mondo, hanno avuto l'ardire di scrivere libri inutili e inconsistenti (spazzatura?) sulla razza, debbano ringraziare chi, finalmente, ha indicato loro la retta via da seguire. Come si dice: il dado è tratto! (ho seguito il consiglio e ri-letto pag. 4, ma anche la 5….)
E guai a non seguire il percorso stabilito……. Già mi immagino una versione ammodernata anche di altri testi, con una Eva incenerita nell'atto di cogliere la mela proibita.
Chiedo quindi umilmente perdono e spero sia concessa una piccola attenuante a me e ai ritardati che, come me, sono lenti a capire le cose e che, fossilizzati su vecchie e traballanti opinioni accademiche, nonché a modelli superati, non hanno ancora visto la luce (sempre pag. 5 o giù di lì).

Alcune cose, però, continuo a non capirle…..e mi piacerebbe tanto essere illuminata anche su questi punti, che ruotano su un unico fuoco: perché, dalle mie parole, si è sentito personalmente offeso il Sig. Crepaldi, anziché, semmai, l'Associazione Specializzata? E soprattutto, non sarebbe stato più elegante che fosse l'associazione in questione a sostenere e difendere, nel caso ne ravvedesse la necessità, il massiccio contributo che il Sig. Crepaldi comunque fornisce all'associazione stessa?

Per quel che mi riguarda, non sono interessata a lavare il mio onore, penso che il rispetto non lo si impone ma lo si conquista (la sottile differenza tra autoritarismo e autorevolezza…) e comunque c'è un limite allo scontro dialettico al di sotto del quale io non intendo scendere in nessun caso. Poi, ognuno agisca come meglio crede…

Chiarito questo, di una cosa sono lieta: è stato riconosciuto che l'analisi della dispensa, con tutti gli annessi, era corretta! Mi è costata una sequela di insulti collaterali, ma "la critica", magari antipatica, è risultata inconfutabile.

Si, come sostenuto, le foto erano deformate ("se ne sono accorti tutti"), si, i disegni non erano significativi ("non sono un geometra"), si, c'era la "pubblicità" di un libro e il profilo del suo autore ("la pubblicità la fanno tutti"), si, c'erano pochi giudici, metà dei quali sono andati via subito ("ma si sono giustificati"), si, il relatore unico era abilitato da poco a giudicare bobtail ("ma non significa che valga meno di quelli di maggiore esperienza sui ring").

Ottime giustificazioni, peccato che io volessi indicare la luna con il dito, e ho l'impressioni che si sia voluto guardare al dito e non alla luna (forse alla scopo di far rissa?).

Per cui sarò chiara nell'esporre il mio pensiero:

1. Il materiale divulgato dall'Associazione di razza, dato che rappresenta i Soci che la compongono, "deve" essere il più corretto possibile, indipendentemente da chi ha provveduto a realizzarlo. Per far questo, è dimostrato che un lavoro di equipe è sempre preferibile, sia per utilizzare al meglio le competenze di ognuno, sia per apportare le dovute revisioni alle "sviste", tipo quelle di disegnar quadrature del tronco su bobtail piazzati sbieghi (quindi non è un problema di power point, ma semmai di view point).

2. L'aver scelto, per tenere il corso di aggiornamento per giudici, un relatore unico, estraneo alla razza e abilitato da poco a giudicarla, a mio avviso è stato un errore "politico" e di immagine, che non significa automaticamente mettere in discussione le competenze del relatore in questione. Significa invece che il segnale dato dall'Associazione, e percepito chiaramente, è che nessuno all'interno della comunità Bobtail è considerato sufficientemente preparato per supportare ed esprimere delle posizioni che dovrebbero essere comuni. Ed è questo che risulta offensivo!

3. Tale impressione negativa delle potenzialità interne dei Soci dell'Associazione è rafforzata proprio dal profilo, inviato per posta ai giudici e ai soci, dell'autore del libro, che è anche il relatore. La frase "consulente della Segretaria (si noti: non del Consiglio Direttivo…) per la stesura dei testi del nuovo statuto sociale, del nuovo regolamento di Campionato Sociale e delle relazioni tecniche per l'ENCI" chiarisce a tutti che il materiale prodotto dalla Associazione di razza non è frutto di un lavoro, di una crescita interna e di scelte condivise dell'Associazione, ma è demandato all'esterno. E questo fatto non degrada il collaboratore esterno, ma dimostra la totale assenza di discussione interna sui temi centrali dell'Associazione quali gli obbiettivi di selezione della razza tutelata e gli strumenti per poterla incentivare. E questo fatto è gravissimo.

4. Le Associazioni di razza esistono affinché i soci/proprietari della razza tutelata si sentano coinvolti e si preoccupino della razza in questione, nel bene o nel male, in base alla capacità di analisi, maturità e competenze che sanno esprimere al loro interno. Se così non fosse, basterebbero alcuni super-tecnici di nomina ENCI investiti della tutela di tutto il patrimonio zootecnico esistente in Italia, limitando l'attività delle Associazioni a scopi meramente ricreativi quali l'organizzazione pratica dei raduni, gli eventi mondani, la vendita di magliette e di oggettistica ed altre amenità (ed in effetti, c'è stato un momento storico in cui l'ENCI, con il nuovo statuto, era orientato per questa soluzione)

5. Se il libro rappresenta gli atti del corso per giudici, dovremmo dedurne che rappresenti la posizione ufficiale dell'Associazione di razza. Il che, non è vero! Prima di tutto perché non è la sintesi di una discussione interna tra i Soci, secondo perché non è nemmeno frutto di analisi del Consiglio Direttivo (il giorno stesso del corso mi sono preoccupata di verificarlo…), terzo, quando è spacciato come espressione dell'opinione dei Soci, sarebbe bene sollecitare una valutazione veramente critica da parte dei Soci stessi, anche se postuma, oppure sarebbe preferibile precisare che è semplicemente frutto dell'analisi personalissima del Sig. Antonio Crepaldi, che se lo è pensato, scritto, pubblicato e venduto in piena autonomia e lasciare che tutti gli onori vadano a lui, escludendo le posizioni dell'Associazione.

Cosa dice, Sig. Crepaldi, ho sufficientemente chiarito, per chi ne avesse avuto bisogno, che il suo onore, la sua rispettabilità e sua la competenza di giudice non erano l'oggetto destinatario del mio intervento? E che discutere della sua persona è l'ultimo dei miei pensieri, perché assolutamente ininfluente per le tematiche che riguardano la razza?

Un'ultima considerazione: le stupidaggini da me esposte sul rapporto cranio/muso/larghezza testa del Bobtail. Io non so che Bobtail abbia visto chi le liquida frettolosamente come tali, posso però dire quali sono i Bobtail che io ho avuto la fortuna di vedere in questi 25 anni. Posso parlare di almeno 1.500 Bobtail che ho visto, e in molti casi toccato, in Inghilterra dal 1983 al 1999 frequentando assiduamente il Cruft's, i raduni di Club, la mostra commemorativa di centenario del 1° Club Inglese. Posso parlare di almeno un migliaio di Bobtail Continentali, incontrati alle varie esposizioni in Europa. Posso dire di aver assistito a convegni sul Bobtail tenuti da chi la razza l'ha fatta crescere fino alla sua massima espressione (anni '70 e '80). Posso dire di aver parlato, in privato, delle razza Bobtail e delle sue peculiarità sia con gli allevatori storici che con quelli più recenti, sia Inglesi che continentali. Posso dire di aver chiesto il significato espresso dallo standard direttamente a chi , lo standard, lo ha redatto, vale a dire i componenti del Breed Council (che, guarda caso, sono un "gruppo" di allevatori ….). Ma posso anche dire che, tra il 1992 e il 2001, questi benedetti Bobtail sono stati pure misurati, sia ufficialmente, come attività di Club, sia privatamente, per gentile concessione dei proprietari.
Per cui, anche se potrei sentirmi onorata nell'apprendere che solo i miei Bobtail sono ritenuti così "eccezionali" da avere una testa tipica, per onestà intellettuale devo affermare che, in passato, ad avere la testa tipica da me descritta erano davvero in molti, e non solo i soggetti di punta che hanno fatto la storia del Bobtail.

Alcuni anni fa, ho partecipato ad un convegno organizzato dall'ENCI su allevamento, selezione, evoluzione delle razze canine. Uno dei relatori, un esperto proveniente dal settore degli animali da reddito, insisteva nell'illustrare la necessità di adeguare la mentalità dell'allevamento canino alle più innovative tecniche sperimentate, appunto con gli animali da reddito e citava risultati evolutivi mirabolanti. Tra la perplessità generale, prese la parola un ricercatore universitario, veterinario, giudice, presidente di Club e allevatore di una razza da pastore e le sue parole furono liberatorie "per quel che mi riguarda, il massimo dell'innovazione per la razza che rappresento è riuscire a recuperare e fissare il corretto tipo originale".

Ecco, ritengo che, effettivamente, sia sempre più difficile riuscire a vedere Bobtail con le vere caratteristiche del Bobtail, molto diffuse fino a non molti anni fa in madrepatria e so anche che questo problema è esteso, altrimenti non si spiegherebbe il tentativo in atto di recuperare le linee di sangue più "vecchie", effettuate dagli allevatori più competenti, quindi lungimiranti. Il fatto che queste caratteristiche si stiano perdendo per colpa di una selezione superficiale, non significa che non sia legittimo continuare a ricercarle e sostenere, ribadendole, anzichè accettare la realtà teorizzandola. Altrimenti, facciamo la fine della volpe nella favoletta di Esopo, che sosteneva che l'uva faceva schifo solo perché era troppo alta da raggiungere!

E per chiudere con una battuta, perché prendersi troppo sul serio è penoso…: posto che la testa da me descritta sia contraria a tutte le leggi della biometria, dov'è il problema? Anche la linea superiore ascendente non è contemplata dalla cinognostica descrittiva! E pure l'ambio è indicato nei testi generalisti come andatura difettosa….da cammello. Questo dimostra che, per sua natura e conformazione, il Bobtail è un cane "trasgressivo" delle regole imperanti! (Non a caso è diventato famoso proprio alla testa delle manifestazioni parigine a fianco del leader della rivolta studentesca che ha dato l'avvio al '68….)
Poi, di trasgressione in trasgressione, i concetti si approfondiscono, si confrontano e si sviluppano….o adesso bisogna chiedere il permesso? O qualcuno si sente più autorizzato di altri ad elaborare "nuove" teorie? Le mie teorie hanno un vantaggio: sono gratis e, per trovarle, bisogna andarsele pure a cercare!

Patrizia Fiorenzato

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